Le "Colonnacce" - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

Indirizzo: Largo Corrado Ricci, 1, 00184 Roma RM, Italia.

Specialità: Attrazione turistica.
Altri dati di interesse: Adatto ai bambini.
Opinioni: Questa azienda ha 41 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.8/5.

Posizione di Le "Colonnacce"

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Le Colonnacce è un'attrazione turistica di grande interesse, situata in Largo Corrado Ricci, 1, 00184 Roma RM, Italia.

Questa particolare struttura architettonica, che prende il nome di Colonnacce, è composta da due file di colonne antiche, che si ergono maestose in mezzo a una piazza. Si tratta di un importante reperto storico e artistico, che fa parte del ricco patrimonio culturale della città di Roma.

Le Colonnacce sono facilmente raggiungibili, data la loro posizione centrale nella città. Sono situate in una zona pedonale, quindi è possibile raggiungerle a piedi o utilizzando i mezzi pubblici. La stazione della metropolitana più vicina è Colosseo, sulla linea B.

Questa attrazione turistica è adatta anche ai bambini, che potranno ammirare le colonne antiche e imparare qualcosa sulla storia e l'arte romana. Le Colonnacce offrono un'occasione unica per immergersi nella storia e nella cultura di Roma, in un contesto suggestivo e affascinante.

Le recensioni su Google My Business di Le Colonnacce sono molto positive, con una media di 4.8/5 basata su 41 recensioni. I visitatori lodano la bellezza e la storia delle colonne, nonché la posizione centrale e facilmente raggiungibile.

Se stai cercando un'esperienza unica e autentica a Roma, non puoi perdere Le Colonnacce. Ti consigliamo di visitarle durante il tuo prossimo viaggio nella città eterna. Per maggiori informazioni, visita il loro sito web.

Le Colonnacce è una tappa imperdibile per chiunque visiti Roma. Queste antiche colonne offrono un'occasione unica per ammirare la storia e l'arte della città, in un contesto suggestivo e affascinante. La loro posizione centrale e facilmente raggiungibile li rende accessibili a tutti, e la loro bellezza è ampiamente riconosciuta dalle recensioni positive su Google My Business. Ti consigliamo vivamente di visitare Le Colonnacce durante il tuo prossimo viaggio a Roma. Non te ne pentirai

Recensioni di Le "Colonnacce"

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Roberto Cecchini
5/5

Uno degli scorci più belli e suggestivi dei fori imperiali, attinente al Foro di Nerva, che è stato finora oggetto di una errata attribuzione. Fino a poco fa si pensava che fosse quel che rimane del tempio di Minerva e "le colonnacce" sono le due colonne in marmo bianco di Luni (ossia di Carrara) con capitelli corinzi. L'errore deriva dal fatto che sul frontone è scolpito un bassorilievo con una figura femminile armata, identificata inizialmente con la dea Minerva, mentre sul fregio corre la rappresentazione del mito di Aracne, la giovane donna che sfidò la dea Minerva ad una gara di tessitura e da questa trasformata in ragno come punizione per la sua superbia. Studi e approfondimenti più recenti hanno invece identificato porzione di decorazione con la personificazione dei Pirusti, antica popolazione della Penisola Balcanica su dei colonnati aggettanti dalla parete assieme alla trabeazione, costruiti al posto di portici per i quali non c'era spazio e delle cinquanta colonne originarie queste sono le due uniche superstiti. Di fatto se vi avvicinate venendo da largo Corrado Ricci potrete ammirare quel che ne resta, addossato al famoso muro perimetrale in pietra di Gabii che nel corso dei secoli venne inglobato in edifici, colonne comprese, e qui sorgeva un antico e famosissimo forno ("alle colonnacce" per l'appunto) che rimarrà fino alle demolizioni per la realizzazione di via dell'impero (tracce ne sono state trovate nello scavo sullo slargo che sta facendo rinvenire anche i resti di una calcara medievale e altre strutture antiche). Vi ho dato informazioni che non conoscevate? Lasciate un voto utile e guardate le altre recensioni che ho fatto.

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Lorenzo Letterese
5/5

Questo pezzo di arte passa quasi inosservato, oscurato dal foro di Augusto e circondato dalla bellezza dell'antica Roma. Le cosiddette “Colonnacce” sono due delle oltre cinquanta colonne che decoravano i lati lunghi della piazza: così chiamate per il loro stato di rudere. La trabeazione sovrapposta alle Colonnacce reca un fregio scolpito, che in origine si sviluppava per alcune centinaia di metri lungo l’intero perimetro del Foro.

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Stefano Manzo
5/5

Le “Colonnacce” sono gli unici resti importanti che possiamo ammirare del Tempio di Minerva, il quale faceva da quinta di scena del Foro di NERVA, una delle cinque aree monumentali dei Fori Imperiali, realizzati quando il Foro Romano non era più sufficiente per le maggiori esigente dell’antica Roma, dovute alla sua espansione.

Del Tempio di Minerva, purtroppo sono giunti a noi solo dei ruderi, poiché i suoi materiali furono usati per la costruzione di altri monumenti (in particolare la fontana dell’acqua Paola sul Gianicolo), come era il malcostume nei secoli scorsi, fra i resti spiccano le due splendide colonne aggettanti e scanalate dette le “Colonnacce” alte oltre 10 metri con i capitelli corinzi sulle quali si poggia una parte dell’attico nel quale spicca lo splendido bassorilievo che raffigura la dea Minerva e sul fregio sono visibili altre raffigurazioni di attività lavorative femminili.
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Il Foro di Nerva era di forma rettangolare 120 metri x 45, attualmente si trova sotto 5 metri dall’attuale livello stradale, e metteva in comunicazione gli altri FORI, con l’importante Tempio della Pace.

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Valenz
5/5

Grandioso passeggiare per i fori imperiali. Verrete ripagati di tutto

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Gianluca Pica
5/5

Le cosiddette Colonnacce rappresentano la testimonianza più diretta di quello che qui sorgeva duemila anni fa, quel Foro di Nerva che, come guida turistica locale, non mi stanco mai di mostrare ai miei turisti per la sua valenza storica.
Le belle colonne in marmo, con i loro pregiati capitelli che li sormontano ed il rilievo ancora ben conservato, tratteggiano solo in parte la straordinaria bellezza che doveva essere il Foro di Nerva.
Immaginate un'area rettangolare molto lunga completamente lastricata in marmo e circondata da un colonnato, alla cui sommità girava per l'intera lunghezza un rilievo aventi, in particolare, come soggetta la Dea MInerva ed alcuni episodi a lei riconducibili. Quest'area, cominciata dall'imperatore Domiziano e conclusa da Nerva (96 - 98 d.C.), fu un vero e proprio punto di passaggio, un'unificazione in marmo dei due precedenti Fori già esistenti (quello di Augusto e quello della Pace), un passaggio monumentale che aveva, come punto focale, il Tempio dedicato a Minerva (posto più o meno dove oggi c'è l'hotel sul fondo). Era una piazza pubblica, come tutti gli altri Fori, ma qui venivano messe in scena anche delle esecuzioni pubbliche in quanto Minerva era, tra le altre cose, anche la Dea della Giustizia. Un luogo quindi dall'alto valore simbolico che, nel corso dei secoli e come capitato in tante altre zone di Roma, venne abbandonato e riutilizzato in maniere differenti (marmi ed altri materiali pregiati presi ed utilizzati per altre opere, se non semplicemente rubate). Nel corso del Medioevo qui vi si installarono abitazioni fatiscenti e fattorie, sino alla realizzazione di un vero e proprio quartiere residenziale nel Cinquecento. La storia, oggi, ci ha lasciato solo qualche frammento in marmo, qualche ricordo variegato, e queste "Colonnacce" che, nonostante tutto, rendono l'idea di quanto magnifico dovesse essere questo luogo.

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Ciro Voto
5/5

Il complesso architettonico conosciuto come Foro di Nerva fu iniziato e quasi completato dall’imperatore Domiziano ma fu inaugurato solo dopo la sua morte da Nerva nel 97 d.C. Terzo dei Fori Imperiali ad essere costruito (dopo quello di Cesare e di Augusto) era conosciuto anche con il nome di “Transitorium” per il fatto che quest’area metteva in comunicazione i Fori allora esistenti con la “Subura“, sostituendo in pratica il tratto centrale dell’Argiletum, l’antico percorso che, dall’età repubblicana, collegava il quartiere della Subura con il Foro Romano. In seguito all’apertura di via dei Fori Imperiali gran parte della piazza rimase sepolta sotto la via e quel che oggi rimane visibile si riduce al nucleo informe del “Tempio di Minerva” (ben conservato fino all’inizio del XVII secolo ma poi distrutto da Paolo V nel 1606 per costruire, con i suoi materiali, la Fontana dell’Acqua Paola) e dalle due celebri colonne superstiti del colonnato, in marmo bianco di Luni (ossia di Carrara) con capitelli corinzi, tradizionalmente note come “Colonnacce”.

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Luis Andrade
5/5

Bellissimo elemento nel cuore di Roma

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gianluigi manunza
5/5

Da vedere e visitare assolutamente

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