Ivonne Boscaino
2/5
Metto due stelle perché la pizza è buona, il fritto di pesce fresco e ben servito.
Molto da dire c’è sul resto.
Arriviamo alle nove e mezzo perché prima non potevano prendere la prenotazione. All’arrivo immaginavo di trovare una baraonda invece ci sono una quarantina di persone, grossomodo un terzo dei posti disponibili. Eravamo in cinque. Chiediamo del tavolo e dopo qualche attimo di indecisione ci portano a un tavolo da sei con otto sedie. Almeno sappiamo dove poggiare le borse.
La cameriera, gentile (tutto il personale è stato gentile, sia chiaro), ci informa che la formula del servizio prevede un menù fisso da diciotto euro a persona che include un fritto di pesce e patatine per antipasto, una pizza e mezza a persona (le pizze le sceglie la cucina) e l’acqua. Le bibite sono escluse. Ordiniamo le bibite che ci vengono servite quasi immediatamente. Dopo dieci minuti arriva il cartoccio di frittura di calamari con una salsa tartara dopodiché il deserto.
Verso le dieci e venti notiamo che non c’è questo gran movimento di piatti e camerieri e la pizzeria (a vista) sembra andare molto a rilento. Alle dieci e quaranta fermo un cameriere e chiedo se c’è verso di mangiare qualcosa.
Il cameriere (giovanissimo e decisamente inesperto) ci chiede quale pizza ci hanno servito. Rispondiamo: nessuna. Si scusa e scappa via. Dopo circa un quarto d’ora arrivano due margherite e dopo cinque minuti un’altra margherita. Mangiamo qualche pezzo di pizza poi ci sparecchiano e ci portano il cartoccio con le patatine. Le patatine vengono servite da un signore cortese che ci spiega che c’è stato un ritardo perché sono saltati i computer e il servizio delle comande sia in pizzeria che al ristorante è saltato.
Vogliamo crederci anche se l’osservazione che viene a tutti è che al ristorante può aver decisamente creato casino la questione, ma in pizzeria, con il menù fisso con tre tipi di pizze previste, non ci sarebbe stato altro che continuare a sfornare pizze. Il rischio era di farne qualcuna di più, ma la cosa era risolvibile con quattro figli di carta e due matite. Ma va bene, basta che ora si diano una mossa.
Alle undici e un quarto arriva la quarta pizza. Alle undici e mezza la quinta. Alle undici e quarantacinque vengono a sparecchiarci i piatti e io faccio presente che mancano ancora due pizze (sarebbero due e mezza, ma sorvoliamo). Il cameriere se ne esce con un: ma non vi ha avvertito nessuno che hanno finito l’impasto?
Mi giro verso il forno e vedo che hanno spento tutto e stanno ripulendo.
Il cameriere torna a chiedere se vogliamo il caffè, gli chiedo il conto. Lui precisa che il caffè o l’amaro sarebbero offerti, ma chiediamo il conto. È mezzanotte meno qualcosa, a questo punto voglio solo andare a casa.
Ci fanno il conto e scopriamo che il menù è stato addebitato completamente, nonostante le due pizze mancanti, con in aggiunta tre euro di coperto a testa.
Paghiamo e andiamo via.
Nel parcheggio troviamo gli altri clienti infastiditi e irritati quanto noi e concordiamo che non è decisamente un posto dove tornare se questo è il livello del servizio e dell’organizzazione.
E dispiace perché come dicevo la pizza è buona e le persone che ci lavorano sono state gentili per quanto incapaci di gestire la situazione.